- Organigramma
- Modalità di accoglienza e dimissioni
- La selezione e la formazione degli operatori
- Formazione
- Come valutiamo il nostro lavoro
Organigramma
All’interno della struttura sono presenti le seguenti figure professionali:
- Medico Psichiatra – Responsabile della struttura
- Psicologo-Psicoterapeuta-Coordinatore
- Psicologo- Psicoterapeuta- Attività Clinica
- Infermiere
- Educatori – Progettazione e gestione dei percorsi educativi
- Figura polivalente/OSS – Gestione della struttura: cucina, pulizia, approvvigionamento
Le attività saranno realizzate e gestite con la partecipazione integrata dei Servizi sociali e dei Servizi sanitari del territorio, delle famiglie, con il Tribunale dei Minori competente. In particolare è garantita:
- la reperibilità nell’arco delle 24 ore con i Servizi, Sociali e di Pronto intervento del territorio, con le Autorità Giudiziarie e di Pubblica Sicurezza;
- l’assolvimento di tutte le necessità primarie: 2 colazioni e 2 pasti giornalieri completi a persona;
- l’assolvimento delle necessità di abbigliamento personale e messa a disposizione di prodotti per l’igiene personale e per gli indumenti;
- l’assolvimento delle necessità di carattere sanitario attraverso l’utilizzo dei servizi A.S.L.;
- la predisposizione di un Piano Terapeutico Individualizzato (PTI) e relativa Cartella Sociale ed Educativa per ogni minore accolto;
- Il collegamento con il Case Manager i Servizi Sociali e Sanitari del territorio ed altre istanze deputate per l’elaborazione di un progetto riabilitativo e psicoeducativo personalizzato per ogni singolo minore al fine di superare la fase emergenziale e creare le condizioni psico-socio-educative per le dimissioni dalla struttura;
- l’assolvimento dell’igiene degli ambienti e della biancheria da letto e da bagno che verrà fornita in modo giornaliero o settimanale; l’assicurazione dei minori ospiti a copertura dei rischi di infortunio di cui possono essere vittime ed artefici gli stessi, durante la loro permanenza nella struttura e fuori;
- l’assistenza completa per 24 ore giornaliere, 365 gg all’anno; con turni di sei/otto ore ciascuno, durante i quali saranno costantemente presenti, 1 o 2 Educatori secondo le esigenze educative in rapporto al numero di minori presenti in struttura, mentre la notte sarà sufficiente N°1 operatore, come da normativa.
Modalità di accoglienza e dimissioni
Accoglienza
L’ingresso al Servizio Residenziale Sociosanitario SRS-M Villa Nerina Moroni, avviene sia su richiesta dei Servizi Sociali del Comune di residenza del minore, direttamente da ASL di competenza. La domanda di inserimento del minore in Struttura può essere effettuata anche per telefono, direttamente alla segreteria. Tutte le richieste vengono registrate e valutate, in apposite schede che riportano la data di ricevimento: i riferimenti al Servizio sociale o Sanitario richiedente e le informazioni utili a descrivere la tipologia del caso. Se non è possibile prevedere l’accoglimento per ragioni collegate alle caratteristiche del minore viene comunicato immediatamente al soggetto richiedente, altrimenti la richiesta viene accolta e si procede all’inserimento del minore. Nel caso che la Struttura sia satura, la richiesta viene inserita in una lista di attesa. La lista – che serve per i successivi contatti in relazione alle disponibilità – viene costantemente monitorata e aggiornata dalla struttura. I criteri di priorità per l’accettazione delle domande in lista di attesa sono: ordine di arrivo della richiesta e caratteristiche del minore così come segnalate dai Servizi Sanitari o Sociali invianti. I Servizi Sociali e Sanitari, in sostituzione della famiglia che richiedono l’inserimento del minore nella Struttura sono obbligati a rimettere i seguenti documenti:
- comunicazione scritta di richiesta di inserimento emesso da soggetti invianti;
- decreto del Tribunale per i Minorenni se già predisposto ovvero se previsto;
- documentazione sanitaria del minore;
- regolamentazione dell’Ente/Servizi affidatario sulle modalità delle visite dei genitori e/o parenti del minore (possibilità di telefonare al minore, numero di incontri autorizzati, eventuale possibilità di uscita ecc.). Nel caso di inserimento non programmato (per situazioni di emergenza e pronta accoglienza) è comunque sempre necessaria almeno la richiesta scritta di accoglienza
Primo contatto
Il primo contatto del minore che accede alla Struttura SRS-M Villa Nerina Moroni, è con il Coordinatore della Struttura o con l’Educatore di turno. La prima accoglienza ha lo scopo di far sentire protetto il minore in un “luogo sicuro”, attraverso relazioni empatiche, un ambiente gradevole e rassicurante: un momento di riconoscimento della identità e della dignità individuale. Si passa alla fase di registrazione e compilazione della prima parte della Cartella Sociosanitaria, che prevede l’inserimento dei dati anagrafici, i dati sulla provenienza…; poi si passa alle procedure di inserimento con la consegna di abiti e biancheria pulita, la scelta dello spazio fisico da occupare, la presentazione agli altri ospiti della casa. Le figure che il minore incontra per prime, hanno il compito di creare da subito un legame con lui, anche solo a livello pratico, finalizzato a prepararlo alla vita di comunità, spiegando regole, diritti, doveri e ruoli dei vari operatori. Evidentemente la “funzione di accoglimento” vero e proprio è poi attuata dall’intera equipe di lavoro (ed in seguito dalla comunità sociale allargata con cui la struttura dialoga ed interagisce), insieme agli altri minori che già risiedono nella struttura, attraverso le routine quotidiane di famigliarizzazione e svolgimento delle attività in comune. Il gruppo in questa visione, si conferma essere uno strumento facilitante l’integrazione ed il sentirsi parte di un tutto.
Dimissioni, modalità e organizzazione
Se non intervengono fattori ostativi collegati al comportamento stesso del minore (comportamenti abnormi o a rischio legalità) i tempi di permanenza dei minori all’interno della struttura dipendono per lo più dal raggiungimento degli obiettivi previsti nei progetti personalizzati individuali (comunque non superiori a quelli individuati dalla normativa), volti prioritariamente alla tutela del minore e all’integrazione nel contesto comunitario accogliente, alla scolarizzazione, allo svolgimento di corsi di formazione professionale e all’inserimento nel mondo del lavoro e naturalmente il superamento delle varie forme di psicopatologia che hanno condotto il minore in struttura. Laddove sia possibile, il ricongiungimento familiare o la possibilità di reinserimento costruttivo nella propria famiglia d’origine rappresentano ulteriori obiettivi, raggiunti i quali, si può ritenere concluso il percorso comunitario. Al raggiungimento del diciottesimo anno di età, se il minore si trova ancora inserito in progetti di formazione scolastica o professionale, su richiesta dei Servizi sociosanitari competenti, si può prevedere la richiesta di un prosieguo amministrativo, ovvero il prolungamento della permanenza fino al ventunesimo anno di età.
La selezione e la formazione degli operatori
La selezione degli operatori
E’ stata eseguita dalla direzione della Società, sulla base dei seguenti criteri tecnici ed umani
- esperienze formative e professionali con problematiche che attengono il rapporto
- tra tecnologia e minori;
- esperienze professionali pregresse pluriennali a contatto con minori in strutture
- complesse di tipo socio assistenziale;
- qualità valoriali;
- solidità interiore e stabilità emotiva;
- capacità di gestire le emozioni limitando il coinvolgimento eccessivo;
- capacità empatica e di trasferimento affettivo;
- predisposizione alla realizzazione personale nel lavoro con minori;
- costanza e coerenza;
- capacità relazionali e di lavorare in gruppo
Formazione
Sono previsti diversi tipi di formazione
- seminari e convegni organizzati dalla direzione con cadenza semestrale anche non in presenza; su temi che riguardano bisogni formativi emersi durante il semestre precedente, a valere sullo sviluppo professionale specifico del personale operante in struttura ovvero viene favorita la partecipazione degli Educatori a convegni organizzati, all’interno del panorama regionale o nazionale, in grado di soddisfare bisogni formativi specifici il cui numero annuale varia in funzione del rapporto tra l’offerta e i bisogni formativi emersi.
- formazione esperienziale; che non si sostanzia nell’insegnamento, come trasferimento di informazioni come puro accumulo di conoscenze, nozioni; dove c’è qualcuno che insegna, che ha cose da insegnare (di contenuto specialistico), depositario di un sapere e qualcuno che ha cose da apprendere, portatore di non sapere. Bensì più centrata sulla valorizzazione del sapere dei partecipanti, ponendolo in continuo dialogo, aperto ed immaginativo, con i limiti e le possibilità dell’azione e della realtà; che cerca di attribuire senso alla elaborazione rielaborazione, dei codici e i quadri di riferimento culturali e psicologici utilizzati per interpretare ed intervenire sulla realtà. Una formazione prevalentemente orientata alla creazione di strumenti socio-mentali funzionali alla creazione delle condizioni perchè il soggetto, partecipante alla formazione, possa tenere un discorso sul suo sapere, sulla sua esperienza, sulla percezione di sé in rapporto agli altri…; perché possa imparare a cogliere le connessioni, psicologiche e culturali, in rapporto alle peculiari modalità di attualizzazione del proprio comportamento sociale ed educativo. Una formazione che in termini di apprendimento allude allo sviluppo di una competenza, di ordine prevalentemente socio-affettivo, relativa alla capacità di muoversi lungo i confini simbolici-culturali che delimitano gli ambiti di appartenenza e che fondano le identità e, alla capacità di costruire codici di traduzione che permettano la comunicazione, fra ambiti di significazione diversi. Parimenti in grado di favorire un’ apprendimento di competenze atte alla gestione di contesti relazionali ad alta varianza, dove la varianza viene operazionalizzata come risorsa che se individuata tempestivamente, è in grado di produrre un guadagno relazionale. Una formazione che sul piano organizzativo permette, periodicamente, a soggetti diversi di incontrarsi, di confrontarsi per poi selezionare problemi comuni e partecipare alla loro soluzione. Più in generale, permettere agli operatori di sviluppare competenze culturali, informative e psicosociali in grado di fungere da supporto per il dispiegamento ottimale del PTI.In tal senso sono previsti incontri di gruppo con cadenza quindicinale/mensile della durata di due ore coordinati dallo Psicologo.
- E’ prevista la supervisione da parte dello Psicologo sia sul sistema di relazione tra Educatori e sia sul sistema di relazione Educatori e minori e tra la struttura ed il sistema socio istituzionale con il quale la struttura stessa dialoga.
Come valutiamo il nostro lavoro
Gli standard di qualità
Due tipi di qualità intendiamo perseguire:
- la qualità scaturita dalla percezione dell’utente in senso ampio (minore, Servizi sociali…);
- la qualità così come prodotta in rapporto ai servizi erogati e relativi obiettivi raggiunti.
Per valutare la qualità del servizio svolto abbiamo predisposto questionari per misurare il grado di soddisfazione: dei minori, delle famiglie, degli attori del sistema con i quali la Struttura entra a contatto e dei Servizi invianti. I questionari sono strutturati su indicatori soggettivi: psicologici, culturali, sociali e socioeducativi. L’insieme degli strumenti di rilevazione consentiranno la verifica dei livelli di qualità mano a mano raggiunti e la messa a punto di nuove strategie tecnico-gestionali orientate alla qualità stessa.
Strumenti di valutazione da parte dei minori
Lo strumento adoperato è il questionario QSRMC (Scala Soddisfazione Residenziale Minori in Struttura); trattasi di strumento obiettivo destinato a conoscere e misurare la percezione che hanno i minori circa la loro permanenza in Struttura in rapporto al funzionamento della stessa. Esso verrà somministrato ai minori semestralmente.
Strumenti di valutazione da parte dei soggetti che rappresentano i diritti dei minori
Lo strumento adoperato è il questionario SMPDM (Scala Misurazione Percezione Diritti Minori); trattasi di strumento obiettivo, utile a conoscere e misurare la percezione che hanno i soggetti che rappresentano i diritti dei minori circa la soddisfazione dei diritti del minori stessi, in rapporto al funzionamento della Servizio. Esso verrà somministrato sia ai famigliari dei minori sia ai tutori e i minori stessi con cadenza semestrale.
Le procedure per assicurare la tutela minori
Si basano essenzialmente su strumenti obiettivi di valutazione, formazione e cultura aziendale.
- La formazione finalizzata allo sviluppo professionale degli operatori
- La formazione esperienziale degli operatori per aumentare la soddisfazione lavorativa e ridurre lo stress lavorativo
- Il pieno godimento dei diritti dei lavoratori
- La Carta Etica della Società
- Consulenza psicologica rivolta agli operatori
- Strumenti obiettivi di monitoraggio della esperienza di vita dei minori all’interno della Struttura
- Programmi di sviluppo organizzativo della Struttura in relazione ai bisogni
psicosociali e famigliari degli operatori
Aggiornamento della carta dei servizi La Carta dei servizi
viene rivisitata periodicamente al fine di:
- garantire un’attenzione continua alle differenti esigenze di minori;
- adeguarla alle variazioni delle leggi;
- alle mutate condizioni gestionali ed organizzative;
- all’impiego di nuovi strumenti e strategie educative.
La Carta prevede il coinvolgimento periodico dei soggetti pubblici e privati che concorrono alla gestione della struttura, nella definizione degli standard di qualità, nella misurazione della soddisfazione e nella presentazione dei risultati annuali.
Le Procedure per attivare ricorsi nei confronti dei responsabili predisposti alla gestione dei servizi
Per quanto concerne le procedure per attivare ricorsi nei confronti dei responsabili preposti alla gestione dei servizi siamo in grado fornire tutta la collaborazione e l’assistenza necessaria, se richiesta, per favorire eventuali ricorsi da parte dei soggetti interessati.